
Anamorfico: dalla nostalgia cinematografica al futuro della narrazione visiva
Come le lenti anamorfiche ridefiniscono l'estetica del Cinema
a cura di Morfeo Shan'Ara
27/08/25
Nel vasto universo della produzione video e cinematografica, esistono strumenti capaci di trasformare una semplice clip in un'opera d'arte visiva. Tra questi, le lenti anamorfiche occupano un posto d'onore. Non si tratta di semplici obiettivi, ma di veri e propri catalizzatori di emozioni, che infondono nelle immagini un'atmosfera senza tempo, un richiamo diretto all'età d'oro del cinema. Se l'obiettivo di un regista o di un video-maker è quello di elevare la propria narrazione, di conferire al proprio lavoro un'identità visiva distintiva, le lenti anamorfiche rappresentano una scelta quasi obbligata.
La lente anamorfica è una rivoluzione ottica
La storia delle lenti anamorfiche inizia ben prima dell'avvento del cinema. Originariamente, la tecnologia fu sviluppata per usi militari, in particolare per offrire ai conducenti di carri armati un campo visivo più ampio. Fu solo negli anni '50, in risposta alla crescente popolarità della televisione, che l'industria cinematografica ne comprese il potenziale rivoluzionario. Per competere con l'intrattenimento domestico, Hollywood aveva bisogno di offrire al pubblico un'esperienza visiva che lo schermo televisivo non poteva replicare. Nasce così il "Cinemascope", un formato ultrawidescreen reso possibile proprio dall'utilizzo di lenti anamorfiche.

In termini tecnici, una lente anamorfica funziona in modo unico: comprime orizzontalmente un'immagine larga per adattarla a un sensore o a un fotogramma standard (generalmente un rapporto 4:3 o 16:9). Questo processo ottico, chiamato "squeezing", rende l'immagine sul sensore alta e stretta, con gli oggetti rotondi che appaiono come ovali verticali. L'immagine compressa viene poi "desqueezed", cioè allargata orizzontalmente in post-produzione, ripristinando le proporzioni originali e creando il caratteristico rapporto d'aspetto cinematografico, solitamente 2.39:1.

Questa compressione ottica offre un vantaggio fondamentale: permette di catturare un campo visivo orizzontale molto più ampio rispetto a una lente sferica di pari lunghezza focale, mantenendo al contempo una profondità di campo ridotta e la separazione tra soggetto e sfondo. Per fare un esempio concreto: una lente anamorfica 2x da 50 mm, in termini di campo visivo verticale, si comporta come una normale lente da 50 mm, ma in orizzontale offre la prospettiva di una lente da 25 mm. Questo è il segreto dietro il "large format look", quell'effetto immersivo e grandioso che caratterizza le grandi produzioni.
Segni distintivi e imperfezioni volute
L'appeal delle lenti anamorfiche non risiede unicamente nel loro formato ultra-wide, ma in una serie di caratteristiche ottiche uniche e affascinanti. Sono queste imperfezioni volute a conferire un'anima all'immagine, distinguendola nettamente dalla perfezione sterile delle lenti sferiche più moderne.
I flares orizzontali - La caratteristica più iconica delle lenti anamorfiche sono i "flares" a striscia. Quando una fonte di luce diretta, come un faro o una lampadina, colpisce l'elemento frontale dell'obiettivo, si genera un riflesso allungato orizzontalmente, che attraversa l'intera inquadratura. Questi flares, spesso di colore blu o ambra, sono diventati un tratto stilistico ricercato, un simbolo di produzione di alto livello e un modo per aggiungere texture e dinamismo a una scena.

Il bokeh ovale - Mentre le lenti sferiche producono un bokeh (lo sfocato dello sfondo) rotondo, quelle anamorfiche lo trasformano in un ovale verticale. Questo effetto, unito a una leggera distorsione dello sfondo, crea un senso di sogno, di profondità e di movimento che è difficile da replicare con altri mezzi.
La distorsione a barilotto - Le lenti anamorfiche, specialmente quelle più economiche o di design vintage, tendono a introdurre una leggera "distorsione a barilotto", ovvero una curvatura delle linee dritte ai bordi del fotogramma. Lungi dall'essere un difetto, questa peculiarità contribuisce a quell'aspetto "organico" e artigianale tanto apprezzato dai cineasti.
SIRUI: il brand del momento
Se un tempo l'accesso al mondo delle lenti anamorfiche era appannaggio esclusivo di produzioni con budget elevati, negli ultimi anni il mercato si è democratizzato. Aziende innovative hanno sviluppato lenti anamorfiche di alta qualità a prezzi accessibili, aprendo le porte a una nuova generazione di cineasti indipendenti, video-maker e creatori di contenuti.

In questo panorama, un nome si distingue in maniera particolare: SIRUI. Questo brand ha rivoluzionato il settore con la sua serie di lenti anamorfiche, offrendo un rapporto qualità-prezzo imbattibile. Sebbene marchi come Blazar Lens, Laowa e Viltrox abbiano proposte valide, SIRUI si è affermato come il leader indiscusso nel segmento delle lenti anamorfiche per il grande pubblico.
Perché consigliamo SIRUI?
Accessibilità e prezzo: SIRUI ha infranto la barriera dei costi. Le loro lenti sono notevolmente più economiche rispetto ai modelli professionali di fascia alta, rendendo il look anamorfico accessibile a un pubblico molto più ampio. Nonostante il prezzo contenuto, la qualità costruttiva e ottica è sorprendente.
Gamma ampia e versatile: il catalogo SIRUI offre una vasta scelta di lenti, adatte a diverse esigenze. Dalla serie 1.33x per sensori APS-C/Super35, perfetta per chi inizia, alla linea 1.6x Full Frame per chi cerca un'esperienza cinematografica completa, SIRUI copre ogni necessità. Le focali disponibili spaziano dai grandangoli ai teleobiettivi, con opzioni di squeeze (compressione) e attacchi per ogni tipo di fotocamera mirrorless (Sony E, Canon RF, Nikon Z, Fujifilm X, ecc.).
Qualità ottica sorprendente: le recensioni concordano sul fatto che le lenti SIRUI offrono una nitidezza notevole, specialmente ai diaframmi intermedi. I flares sono controllati ma distintivi, il bokeh è splendidamente ovale e la costruzione, spesso in lega di alluminio, è robusta e affidabile. Pur non raggiungendo il livello di perfezione assoluta delle lenti anamorfiche che costano decine di migliaia di euro, le imperfezioni ottiche che presentano sono ricercate e artisticamente valide.
Costruzione robusta e design pratico: le lenti SIRUI sono costruite come obiettivi cinematografici, con anelli di messa a fuoco e diaframma fluidi e marcature chiare. Questo le rende ideali per l'utilizzo con sistemi di follow focus e per la produzione video professionale.
Facciamo una valutazione sincera sulle lenti anamorfiche
Prima di investire in una lente anamorfica, è fondamentale essere consapevoli sia dei vantaggi che delle sfide che questo tipo di ottica comporta.
Vantaggi:
Look cinematografico: È il motivo principale dell'acquisto. Il rapporto d'aspetto ultra-wide, i flares a striscia e il bokeh ovale conferiscono un'estetica inconfondibile e di alto livello.
Campo visivo ampio: Permette di catturare scene ampie senza ricorrere a lenti grandangolari sferiche, mantenendo una profondità di campo ridotta.
Separazione soggetto/sfondo: La combinazione di un campo visivo esteso e una profondità di campo ridotta crea una separazione tra il soggetto e lo sfondo che risulta visivamente molto piacevole e immersiva.
Svantaggi:
Workflow più complesso: l'utilizzo di lenti anamorfiche richiede un'attenzione aggiuntiva. L'immagine sul monitor appare compressa, rendendo la messa a fuoco manuale più difficile (anche se molti monitor moderni hanno la funzione di desqueeze integrata). La fase di post-produzione è obbligatoria per riportare l'immagine alle sue proporzioni corrette.
Costo: sebbene marchi come SIRUI abbiano reso le lenti anamorfiche più accessibili, rimangono comunque più costose delle loro controparti sferiche di pari qualità.
Minima distanza di messa a fuoco: storicamente, le lenti anamorfiche hanno una minima distanza di messa a fuoco maggiore rispetto alle lenti sferiche. Questo può limitare la capacità di realizzare primi piani estremi senza l'uso di diottrie aggiuntive.
L'adozione di lenti anamorfiche non è solo una scelta tecnica, ma una dichiarazione artistica. È una decisione che segna la volontà di creare un'opera visiva con un'estetica distintiva, che si distingua dalla massa di contenuti prodotti con lenti sferiche standard.
Non dimenticare di commentare e di farci sapere cosa ne pensi delle leenti anamorfiche, ti piacerebbe utilizzarle?
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