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cos'è il search engine marketing e come funziona?

a cura di Nina Martorana

Marketing

18/08/23

Google sa tutto: le risposte a tutte le domande, ogni curiosità che può essere soddisfatta. Qualsiasi ricerca avrà un risultato e qualsiasi necessità risolta in pochi click. Basta chiedere al motore di ricerca, digitare una o più parole chiave nel campo messo a disposizione e scegliere il risultato più adatto alle proprie necessità – questo, solitamente, entro i primi dieci ottenuti (esiste davvero la pagina n.2 di Google o è solo una leggenda metropolitana?)

 

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(img courtesy of, you guess it… Google)

 

Da questa premessa è chiaro quanto importante sia, per chi nel web non solo ci naviga ma mira a cavalcarne le onde più impetuose, comparire proprio tra quei primi dieci risultati mostrati nella SERP (search engine result page). 

Volendo cominciare a chiamare ogni cosa con il suo nome tecnico, introduciamo dunque il concetto di SEM: il Search Engine Marketing è un insieme di azioni rivolte al miglioramento della visibilità di un’azienda nel web come, ad esempio, l’ideazione di un’efficiente campagna marketing che spinga i contenuti proposti e possa migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti; o anche strategie interconnesse al social marketing che portino un’azienda a comparire spesso nei feed degli utenti dei principali social network.

Ancora, tra le principali attività SEM, troviamo le campagne Pay Per Click (PPC) che permettono di aumentare la visibilità e il traffico (il flusso di utenti) di un sito web pagando una tariffa basata sui click (click-through ratio), come il keyword advertising (sistema di aste in cui un’inserzionista definisce un’offerta massima per una specifica parola chiave e il vincitore dell’asta si aggiudica maggior visibilità per la keyword scelta). Esistono diverse tipologie di servizi PPC, tra cui le più quotate sono ovviamente afferenti a Mr. So-Tutto-Io Google, che detiene dal momento della sua nascita un primato assoluto tra i suoi competitors (con un market share del solo 81%). Google Adwords, ad esempio, permette così di creare annunci pubblicitari e di pubblicarli in rete. Una campagna pubblicitaria realizzata tramite Google Ads, se impostata e gestita correttamente, è un ottimo strumento di promozione e crescita per il proprio business; ma, usato con superficialità, potrebbe portare a pessimi risultati – una lama a doppio taglio, pericolosa e affilata, che richiede un attento lavoro di progettazione e analisi.



 

Non bastano keywords, tag titles (titoli unici e univoci) e meta descriptions (riassunti sintetici ed efficaci, entro i 130 caratteri, che dovrebbero convincere un utente a cliccare sulla pagina mostrata) a settorializzare una query (la richiesta fatta al motore di ricerca); è necessario avere una preparazione specifica di tecniche di Search Engine Optimization (SEO) per migliorare la scansione, l’indicizzazione e il posizionamento del proprio sito web all’interno della SERP, insieme ad una buona dose di pazienza – perché un sito, soprattutto uno creato da poco, avrà bisogno di tempo per costruire una sorta di “archivio” di dati da offrire in pasto alle richieste degli utenti e, quindi, avere più possibilità di aggiudicarsi le prime posizioni nei risultati di ricerca. Ecco perché l’anzianità del dominio è una caratteristica fondamentale per assicurarsi “il podio”, perché i siti che esistono da più tempo sono automaticamente considerati più attendibili dall’algoritmo di Google, che scansiona e inserisce in un archivio organizzato di risorse tutto ciò che ha a disposizione. 

 

Nel suo continuo evolversi, l’algoritmo di indicizzazione alla base del motore di ricerca è diventato estremamente complesso e intelligente; dato il suo continuo aggiornamento, i SEO-specialist e gli articolisti sono formati dalle aziende all’utilizzo di tutti i diversi escamotage e fattori che possono influire positivamente sul posizionamento del sito web, per incrementare la vendita di prodotti e servizi o aumentare il numero dei lettori nel caso di blog o testate giornalistiche (are we enough meta yet?).

A questo scopo esistono attività mirate, sia on page (ottimizzazioni all’interno della stessa pagina web) che off page, che rendono più appetibile il sito ai motori di ricerca: Google, ad esempio, adatta la sua SERP in base ad area geografica, “comportamento” online, preferenze dell’utente estrapolate dalle cronologie di ricerca, cookies e informazioni desunte dai vari account legati ad una stessa identità virtuale; è inoltre dotato di funzioni semantiche particolari, grazie alle quali riesce a discriminare il senso di una query in maniera abbastanza precisa. 
 

È evidente quindi come la missione principale di una qualsiasi company operante sul web sia, oggi, non solo quella di essere presente, ma di essere presente in maniera prolifica: avere, per utilizzarla con un termine che ha assunto un significato rilevante solo negli ultimi anni, visibilità. 

Il SEM, con le stesse finalità del web marketing, utilizza i motori di ricerca come mezzi di comunicazione; questa strategia dà la possibilità alle aziende di rivolgersi agli utenti durante una fase molto delicata, quella di ricerca delle informazioni necessarie a perfezionare l’acquisto di un prodotto o la ricerca di un particolare servizi, diventando l’interfaccia principale tra l’utente e la marea di dati a sua disposizione. 

 

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