Guerrilla marketing: uno strumento originale e potente

Le campagne di Guerrilla marketing possono attrarre il pubblico attraverso l’effetto sorpresa e il coinvolgimento emotivo

a cura di Morfeo Shan'Ara

Formazione

14/10/24

Il guerrilla marketing, noto per la sua capacità di catturare l’attenzione con budget contenuti, è particolarmente efficace quando applicato alle campagne social. La sua forza risiede nella capacità di comunicare in modo non convenzionale, coinvolgendo le persone in situazioni inaspettate e abbattendo le barriere che normalmente impediscono la ricezione di messaggi pubblicitari. Questo tipo di marketing si basa sull’effetto sorpresa, che aumenta l’attenzione e amplifica la memorabilità del messaggio, rendendolo un’opzione ideale per sensibilizzare maggiormente il pubblico, oltre che per i prodotti di consumo, anche su questioni come l’inquinamento, la disabilità, la povertà o la parità di genere.

L’elemento centrale del Guerrilla marketing è il coinvolgimento diretto, questa strategia spinge le persone non solo a riflettere, ma anche ad agire. In un contesto sociale dove l’azione è l’obiettivo finale, questa caratteristica risulta particolarmente preziosa. Aziende medie e grandi, organizzazioni no-profit, enti pubblici e associazioni hanno da sempre sfruttato queste tecniche per ottenere un impatto maggiore rispetto ai mezzi tradizionali.

IL GUERRILLA MARKETING NEL MONDO DELL' INTRATTENIMENTO

L’industria dell’intrattenimento è stata tra le prime a riconoscere il potenziale del Guerrilla marketing, film come “The Blair Witch Project” hanno utilizzato questa strategia per creare aspettativa e curiosità facendo leva sulla convinzione che la storia narrata fosse reale. La campagna, che giocava con la sottile linea tra finzione e realtà, ha avuto un enorme successo dimostrando come il Guerrilla marketing possa essere uno strumento di promozione spettacolare ed efficace anche in questo settore.

 

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Nel corso del tempo, l’industria cinematografica e dell’intrattenimento hanno trovato un valido alleato nel Guerrilla marketing per promuovere i propri prodotti. questi, caratterizzati da una forte spettacolarità si prestano perfettamente a strategie promozionali che puntano sulla natura tipica del guerrilla marketing. Così, le tradizionali affissioni pubblicitarie e le classiche locandine cinematografiche sono state trasformate in veri e propri elementi di arredo urbano, integrandosi in modo originale con l’ambiente circostante.

 

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In altri casi, l’effetto sorpresa è stato esaltato, permettendo agli spettatori di ritrovare riferimenti significativi delle loro serie preferite in contesti inaspettati o di scoprire dettagli inediti sulla realizzazione dei programmi TV più amati. Ad esempio, alcune stazioni della metropolitana sono diventate passerelle glamour, con migliaia di passeggeri che sfilavano inconsapevolmente sul “red carpet” allestiti per lanciare film molto attesi. Altre campagne hanno visto l’animazione di copertine di album finalisti ai Grammy Awards, che si mettevano a cantare le hit più celebri quando i passanti si fermavano a guardarle.
 

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In Italia, il lancio della serie “1992”, prodotta da Wildside per Sky Atlantic e incentrata sugli scandali di Mani Pulite, ha visto attori vestiti con abiti dell’epoca distribuire finte banconote con il logo della serie nel centro di Roma, richiamando così l’atmosfera di quegli anni.

 

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GUERRILLA & FOOD & BEVERAGE
Anche i grandi marchi del settore food & beverage hanno spesso utilizzato il guerrilla marketing per comunicare in modo innovativo ed efficace, questo approccio si sposa bene con la natura stessa del settore dove la comunicazione sensoriale è sempre stata cruciale per vendere i prodotti e dove il consumo è diventato sempre più emotivo e simbolico, oltre che funzionale. Un esempio significativo è McDonald’s, uno dei brand più attivi in questo ambito che ha dovuto adattarsi a un menù in costante evoluzione per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori e alle operazioni di brand stretching. Ne è un esempio l’ingresso di McDonald’s nel settore della caffetteria, che ha dato vita alla campagna #caffedì.
 

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Analogamente, brand come Heineken hanno sfruttato il guerrilla marketing in modo creativo: ad esempio, l’immagine di una birra ghiacciata affissa su un ponteggio riesce a evocare la voglia di freschezza anche nelle giornate più calde. Un altro esempio di impatto è quello della salsa piccante Wolfie, conosciuta negli Stati Uniti, dove una campagna ha mostrato il potere “esplosivo” del prodotto facendo credere che bastasse una goccia per azionare il phon nei bagni pubblici.

 

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Immaginate poi lo stupore dei viaggiatori nel vedere scendere sul nastro trasportatore dell’aeroporto un pacco pieno di bottiglie di Absolut Vodka: un’inaspettata pausa dall’attesa che invoglia chiunque a prendersi un drink!

 

 

Una delle campagne di guerrilla marketing più ingegnose nel settore è stata senza dubbio quella di Burger King. Tutto iniziò con un commento lasciato sotto un post pubblicato dall’account ufficiale del brand su Instagram, in cui un ragazzo raccontava quanto fosse piacevole ricevere un pasto di Burger King in regalo dalla sua ragazza. La sorpresa arrivò quando la sua “ragazza ufficiale” rispose al commento, sottolineando di non aver mai fatto un gesto simile. Da lì si scatenò una discussione pubblica e piccante, sotto gli occhi di tutti gli utenti. Ben presto, molti intuirono che si trattava probabilmente di un escamotage orchestrato dal brand, con due account fake creati appositamente per mettere in scena questa storia originale. Nonostante ciò, la campagna funzionò: il profilo di Burger King registrò un aumento significativo di follower in pochissimo tempo, dimostrando l’efficacia di una narrazione fuori dagli schemi.

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UN'OPPORTUNITÀ PER IL SETTORE ASSICURATIVO

Il guerrilla marketing è diventato una risorsa preziosa per settori che, come quello delle assicurazioni, possono risultare difficili da comunicare attraverso i canali tradizionali, come la televisione o la stampa. Sebbene il social media advertising abbia introdotto nuove opportunità, molte compagnie assicurative hanno sfruttato con successo l’elemento sorpresa che accomuna sia il loro settore, basato sull’imprevisto, sia questo tipo di comunicazione non convenzionale.

Un esempio emblematico è la campagna del famoso “sottomarino” apparso improvvisamente in una piazza centrale di Milano. Con tanto di forze dell’ordine e addetti alla sicurezza che tenevano lontani i curiosi, la scena sembrava autentica, ma in realtà era un’operazione di marketing orchestrata da una compagnia del Gruppo Generali per celebrare l’apertura di una nuova filiale. L’obiettivo era chiaro: ricordare ai cittadini l’importanza di essere assicurati contro gli imprevisti quotidiani.

 

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Altre compagnie hanno utilizzato strategie simili: massi (finti) caduti su automobili, veicoli in bilico su parcheggi a piani, o macchine senza pneumatici. In tutti questi casi, dopo lo shock iniziale, i passanti erano invitati a riflettere sull’importanza di avere una polizza assicurativa, con molte persone che finivano per richiedere informazioni o stipulare una nuova polizza.

 

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GUERRILLA E TERZO SETTORE

Il guerrilla marketing è diventato uno strumento sorprendentemente efficace per le organizzazioni del terzo settore, come associazioni benefiche e gruppi di volontariato, che spesso faticano a ottenere visibilità attraverso i canali tradizionali. La comunicazione sociale, infatti, tende a trovare poco spazio nei media mainstream, dominati da logiche commerciali, e anche il social media marketing può risultare difficile da praticare senza budget adeguati o competenze specifiche.

In questo contesto, le azioni di guerrilla marketing si rivelano particolarmente utili grazie al loro forte impatto emotivo e alla facilità con cui restano impresse nella mente delle persone. Questi due elementi sono fondamentali per rendere una call-to-action chiara ed efficace, spingendo le persone a riflettere e a modificare le proprie abitudini in modo positivo.

Le campagne di guerrilla nel terzo settore si concentrano spesso su temi di grande rilevanza sociale e ambientale, come la gestione dei rifiuti o il cambiamento climatico. Ad esempio, alcune campagne hanno mostrato quanti rifiuti vengono accumulati ogni giorno a causa del comportamento irresponsabile di chi li abbandona nei luoghi pubblici, o hanno evidenziato gli effetti devastanti del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacciai legati alle nostre azioni quotidiane.

 

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Numerose campagne antifumo hanno sfruttato il guerrilla marketing per sensibilizzare sui pericoli del fumo in modo creativo e d’impatto. Un esempio classico è l’uso di affissioni poste su portaceneri o tubi di scarico delle automobili, simboli evocativi dei danni che il fumo provoca alla salute. A Stoccolma, invece, sono state installate fermate dell’autobus dotate di manifesti iper-realistici che, grazie a sensori, emettono colpi di tosse ogni volta che rilevano la presenza di fumo di sigaretta, creando un effetto sorpresa e un forte messaggio di dissuasione.

 

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Le tecniche di guerrilla marketing sono state spesso impiegate per portare all’attenzione la povertà invisibile presente nelle nostre città. Un esempio potente è stato l’uso di sagome di cartone raffiguranti mendicanti posizionate davanti a negozi di lusso, offrendo ai passanti l’opportunità di “mettersi nei loro panni”, non solo idealmente. Un altro esempio è l’immagine di un bambino sottopeso stampata sul fondo di carrelli della spesa colmi di prodotti, evidenziando il contrasto tra abbondanza e privazione.

 

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Amnesty International, in una campagna ad alto impatto visivo contro la pena di morte, ha trasformato i sostegni degli autobus in cappi, accompagnati da sagome esplicative che spiegavano i motivi per opporsi a questa pratica.
 

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In un’iniziativa di sensibilizzazione sulla carenza di acqua pulita in molti Paesi, l’Unicef ha distribuito bottigliette riempite (simbolicamente) con acqua “infettata” da colera, salmonella e altre malattie, utilizzando distributori automatici nei luoghi pubblici. Questo ha generato shock e consapevolezza sul tema, spingendo le persone a riflettere sulle condizioni di chi vive senza accesso a fonti d’acqua sicura.

 

 

Il guerrilla marketing è una forma di comunicazione non convenzionale che ha dimostrato di essere particolarmente adatta per campagne sociali e cause benefiche. Il suo potere risiede nella capacità di rompere gli schemi, coinvolgendo il pubblico in esperienze dirette e sorprendenti. Questo approccio non solo rende i messaggi più memorabili, ma spinge anche all’azione, rendendolo uno strumento fondamentale per chiunque desideri sensibilizzare su temi importanti con risorse limitate.

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