IL COLORE ROSA E IL SUO FASCINO PER MOLTE DONNE

una storia Intrigante di evoluzione e identità

a cura di Morfeo Shan'Ara

Marketing

13/11/23

Il mondo dei colori è spesso un viaggio affascinante attraverso il tempo e la cultura. Se l'azzurro è universalmente accolto come il colore più gradito, il rosa emerge dalla sua ombra come un protagonista intrigante e controverso. La sua dicotomia con l'azzurro sembra essere un conflitto di colori impossibili ma in realtà, sono interconnessi in modo profondo rappresentando la dicotomia maschio/femmina che ha radici nelle profondità della storia umana.

 

5a47e40adc5757e9a7a9a7c697a4a1e1.jpg

 

L'associazione del rosa alle donne e all'universo femminile è uno degli stereotipi più radicati, alimentato dai fiocchi di nascita e dai vestitini di infanzia, ma c'è qualcosa di più profondo dietro questo amore incontrastato per il rosa da parte delle donne e la risposta, secondo alcuni ricercatori, può essere rintracciata nell'evoluzione umana. La teoria sostiene che l'attrazione delle donne per il rosa abbia radici nell'era in cui le donne erano principalmente responsabili dei raccolti. Durante i secoli, le donne hanno sviluppato una sensibilità particolare verso i colori tendenti al rosso, simili a quelli dei frutti maturi e questa predisposizione al rosa potrebbe essere una caratteristica evolutiva che ha aiutato le donne a identificare frutti commestibili e a distinguere colori utili nella sopravvivenza. È curioso però che la connessione tra rosa e donna sia un fenomeno relativamente recente, fino al 1800 il rosa era un colore accettabile anche per gli uomini, infatti molte decorazioni su abiti pensati per un pubblico maschile erano ricchi di ricami floreali. Invece i bambini, indipendentemente dal sesso, vestivano di bianco. La differenziazione dei colori in base al genere iniziò ad affermarsi solo nei primi del '900.

 

6fe14e9eccb0f9a6683f385d8c420045.jpg

 

La moda e la cultura giocarono un ruolo cruciale nell'assegnazione dei colori al genere. Nel romanzo "Piccole Donne" di Louisa May Alcott, si fa riferimento ai nastrini rosa e azzurri per distinguere i bambini di sesso opposto. La moda francese dell'epoca influenzò questa scelta. Tuttavia, solo negli anni '50 il rosa fu concretamente assegnato come colore femminile per eccellenza.

Gli anni '50 segnarono una svolta decisa nella percezione del colore rosa. Gli uomini adottarono colori più scuri legati al mondo degli affari, mentre le donne abbracciarono tonalità chiare e delicate, associate all'ideale della "casalinga perfetta". Le teorie freudiane sulla sessualità contribuirono a consolidare la distinzione di genere, influenzando la scelta dei colori nell'abbigliamento e negli accessori per bambini.

 

c956abc9e3cda060d9467dc3fec67326.jpg

 

Negli anni '50, il rosa non si limitò solo all'abbigliamento. Si radicò anche nei beni di consumo e persino nelle automobili. La celebre Cadillac rosa divenne un simbolo di lusso automobilistico, dimostrando come il colore potesse influenzare non solo la moda, ma anche il concetto di prestigio e status sociale. Il rosa va oltre la sua etichetta di colore femminile. La sua storia complessa rivela connessioni profonde con l'evoluzione umana, la moda e la cultura. Da simbolo di prosperità nelle coltivazioni al lusso delle automobili, il rosa continua a suscitare interesse e interrogativi sulla sua vera essenza. A prescindere dagli stereotipi, il fascino e la forza del rosa rimangono intramontabili, una testimonianza vivente della complessità dei rapporti tra l'essere umano e il mondo dei colori.

Articoli correlati

Morando lancia un appello accorato: non abbandonare i tuoi amici a quattro zampe!
ADV

Morando lancia un appello accorato: non abbandonare i tuoi amici a quattro zampe!

Leggi l'articolo
Hoka ci invita a "volare alto" con la nuova campagna “Fly human Fly”
ADV

Hoka ci invita a "volare alto" con la nuova campagna “Fly human Fly”

Leggi l'articolo
La pubblicità italiana riparte a razzo, trainata da auto e TV
News

La pubblicità italiana riparte a razzo, trainata da auto e TV

Leggi l'articolo